Olimpiadi, Phelps il cannibale: 'Volevo il record mondiale. Ma che male alle gambe'
12 AGOSTO 2016 - MILANO
Scoprire che tutto sommato è pur sempre un essere umano è quasi un sollievo, anche se a quel punto ti chiedi come sia possibile che sia riuscito a fare tutto quello che ha fatto. Michael Phelps è entrato sempre più nella leggenda dello sport vincendo per la quarta volta consecutiva l'oro olimpico dei 200 misti ed eguagliando il record di Al Orter e Carl Lewis di 4 trionfi di fila nella stessa specialità ai Giochi, ma mezzora dopo torna in vasca per la semifinale dei 100 farfalla, si qualifica per la finale e quando esce dall'acqua pronuncia quattro lettere che ne risaltano lo splendore: 'Hurt'. Cioè, fa male. 'È una sofferenza per il mio corpo, sono stanco, ho dolore alle gambe'. Lo chiamano Squalo da quando ha cominciato a polverizzare i record. Ma è semplicemente un meraviglioso atleta. Il più grande di sempre, stando ai numeri: 22 ori olimpici, nessuno ci è mai riuscito.
CANNIBALE
Phelps si gode così un momento che di fatto dura da 12 anni: 'Non riesco a crederci - ha detto - È stata una carriera incredibile'. Hell of career, letteralmente. Diavolo di carriera. Ma incredibilmente lo Squalo trova pure lo spazio per i rimpianti: 'Avrei voluto tanto battere il record del mondo'. Il primato dei 200 misti, infatti, è rimasto per 66/100 all'amico Ryan Lochte che, nonostante il quarto posto e la mancata medaglia, alla fine era felice per il suo compagno di battaglie: 'Voglio dire, lui è Michael: non mi sorprende più nulla di lui'.
LA GIOIA
Manca ancora l'ultima fatica, poi Phelps dirà davvero basta a 31 anni. 'Vincere quattro volta di fila con lo speaker che dice che ho fatto davvero un gran tempo: ovviamente è un'emozione incredibile per me ed è qualcosa di molto speciale. Vincere 22 ori olimpici è qualcosa che sogni e l'ho già detto altre volte, io l'ho realizzato questo sogno'. Questo e un altro: 'Sto finendo come volevo. Penso che nel 2012 non l'avrei neppure immaginato. Sono riuscito a lavorare duro e a soffrire in ogni singola gara ed è esattamente questo il modo in cui volevo finire'.
(Gasport)