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Champions, Porto-Roma 1-1, autogol di Felipe, rosso dopo 42' a Vermaelen




17 AGOSTO 2016 - MILANO

Una scellerata espulsione di Vermaelen rovina tutti i piani della Roma e rimanda tutto alla sfida di ritorno, quando all'Olimpico i giallorossi e il Porto si giocheranno il passaggio ai gironi di Champions. I giallorossi escono dal Dragao comunque con un buon 1-1, ma dopo aver dominato in lungo e largo per i primi 40 minuti, per poi soffrire maledettamente per tutto il resto della partita. La differenza la fa proprio il rosso sventolato al difensore belga, vittima di due ingenuità letali.

POSSESSO ED ERRORI

Il Porto decide di rinunciare al messicano Jesus Corona e manda dentro lo spagnolo Adrian Lopez, Spalletti invece scioglie i dubbi della vigilia dando fiducia ad Alisson in porta e scegliendo Dzeko davanti. A sorprendere però è soprattutto l’esclusione dai 18 del brasiliano Gerson, pagato 17 milioni di euro, spedito addirittura in tribuna. Ma la squadra giallorossa funziona bene, con un 4-2-3-1 proteso alla riconquista della palla ed alla ricerca di Salah, l’uomo che più di tutti mette in difficoltà la difesa portoghese, lenta e macchinosa. Ed infatti l’egiziano mette subito i brividi ai portoghesi, prima al 3’ con un pallonetto salvato sulla linea da Felipe e poi con un sinistro a girare di un soffio fuori. Il Porto fatica a risalire, la palla è quasi sempre nelle mani dei giallorossi. Che al 13' potrebbero anche passare, ma a Dzeko torna la sindrome dello scorso anno e non sfrutta la papera di Casillas (palla persa a terra), calciando a porta vuota su Alex Telles sulla linea di porta. Quattro minuti e la Roma però passa: angolo di Salah per Florenzi, cross in mezzo e tocco maldestro di Felipe che insacca alla spalle di Casillas. Il gol scuote il Porto, che sale di intensità e alza il baricentro. André Silva impegna Alisson, poi Casillas dice no in rapida sequenza a Salah e Nainggolan, mentre il finale di tempo è tutto di marca portoghese: Juan Jesus viene graziato a centrocampo (interrotta la ripartenza a campo aperto di André Silva), Alex Telles si beve nello stretto Florenzi ma calcia male e Vermaelen al 41’ compie il patatrac sbagliando l’anticipo su André Silva, atterrato poi in corsa per evitare che vada dritto in porta. Secondo cartellino giallo ed espulsione. Così Spalletti corre ai ripari, inserisce Emerson, sposta Juan Jesus al centro e se la gioca con il 4-3-2.

SOFFERENZA E CONTROMOSSE

La ripresa per i giallorossi è tutta una sofferenza, con il Porto che alza Adrian Lopez e manda Otavio a spingere ancora di più in fascia, passando di fatto ad un 4-3-3 molto più offensivo. E dopo 5’ il Dragao esplode per il pareggio di Adrian Lopez, giustamente annullato però per fuorigioco dello spagnolo. Passano solo due minuti e André Siva ha la palla giusta, ma a tu per tu con Alisson la spreca al lato di testa. È in mezzo al campo che la Roma fa fatica, così prova a ripartire con la palla lunga su Salah. Telles però impegna Alisson con un velenoso pallonetto da fuori e sull’angolo Emerson stoppa il colpo di testa di Adrian Lopez: rigore di André Silva e pari portoghese. Poi è un assedio continuo, con la Roma rannicchiata a difesa del pari ed il Porto a cercare il colpo del k.o.. Per i padroni di casa fioccano gli angoli e i pericoli: Maxi Pereira alza il raggio ed è una spina costante, Layun regala freschezza in mezzo al campo. Così Spalletti decide di passare a 5 dietro inserendo Fazio, soluzione che congela il pareggio (con André Silva che all’89’ sbaglia ancora una volta il pallone del vantaggio) e rimanda tutto alla sfida di ritorno. Anche se, alla fine, la Roma avrebbe un’ultima occasione per il colpaccio: calcio di punizione dal limite – con nervosismo finale, e giallo a De Rossi e Maxi Pereira – alla battuta il neo-entrato Paredes, Casillas blocca con qualche difficoltà.

(Andrea Pugliese, Gasport )