Juventus e Torino regine del calciomercato: più forti e più ricche
01 SETTEMBRE 2016 - MILANO
Dimenticate l'estate del 2000, in cui Roma e Lazio si davano battaglia a colpi di miliardi per Batistuta e Crespo. O quella del 2002, quando Milan ed Inter chiusero il loro mercato stellare con i botti Nesta e (di nuovo) Crespo. L'estate del 2016 incorona Torino come la città regina del mercato. Seppur seguendo strade strategie diverse, la Juventus e i granata hanno operato una vera e propria rivoluzione a suon di colpi. Con una certezza: la qualità media delle rose attualmente a disposizione è superiore rispetto a quella della scorsa stagione.
LE GALLINE DALLE UOVA D'ORO
Sia Marotta che Petrachi, hanno sfruttato il lavoro del passato per ottenere benefici nel presente. E che benefici! Clamorosa la plusvalenza di Paul Pogba, arrivato a 0 euro e rivenduto a 105 milioni al Manchester United. Ma non solo: se si aggiungono le cessioni di Morata, Pereyra, Zaza e Padoin, i bianconeri hanno incassato nel complesso 153,8 milioni. Sull'altra sponda del Po, il 'colpaccio' è stato Maksimovic: costato 3 milioni abbondanti tra prestito e riscatto dalla Stella Rossa due stagioni fa, è stato adesso valutato ben 10 volte di più. Questi 30 milioni fanno la parte del leone nel bilancio delle entrate del Toro, cui si aggiungono gli 11 pagati dal Monaco per Glik e il milione ricevuto dalla Roma per il prestito (con obbligo di riscatto) di Bruno Peres. In tutto, fanno 42 milioni incassati.
SENZA RIVALI
Con le tasche piene, bianconeri e granata, poi, hanno scelto strade opposte da percorrere. Marotta e Paratici si sono aggiudicati i migliori talenti delle rivali, senza badare a spese: 150 i milioni sborsati, tra i prestiti di Benatia e Cuadrado, la grossa scommessa Pjaca e le clausole rescissorie di Pjanic e Higuain. L'ossatura base dell'11 titolare non è variata di troppi elementi, ma adesso, Allegri ha praticamente a disposizione due squadre: per assurdo, potessero sfidarsi in serie A, rischierebbero seriamente di contendersi lo scudetto. Se si vuole trovare un appunto, però, la Juventus ha notevolmente alzato l'età media della rosa: un 'sacrificio' sull'altare della competitività a livello europeo, dopo la 'svolta verde' che era stata varata l'estate scorsa.
TRE PER NOVE
Molto più invasiva, invece, è stata la strategia del Torino, che, a fronte delle sole tre cessioni 'pesanti' effettuate, ha finito per portare alla corte di Mihajlovic ben 9 giocatori nuovi. Tutti potenzialmente titolari. Il reparto più rivoluzionato è stata la difesa, che dovrebbe presentarsi cambiata per quattro quinti: intrigante la scommessa di lusso Hart (in prestito dal City), meno suggestivi, ma affidabili, Rossettini, De Silvestri e Castan. In mezzo, il promettente serbo Lukic studierà alla scuola di Valdifiori, arrivato all'ultimo minuto nell'affare Maksimovic. Davanti, si è deciso di puntare sulla voglia di riscatto dei due ex romanisti Ljajic (attualmente infortunato) e Iago Falqué, oltre che sulla freschezza del talentino argentino Boyè. Nove acquisti per soli 19 milioni di euro investiti. A conti fatti, Torino e Juventus, alla fine del mercato, si ritrovano (potenzialmente) più forti e più ricche. Cosa potevano volere di più?
(Fabio Russo, Gasport)